Dallo Human Centered Design
al Relactional Design.


In un mondo in continua evoluzione, i progettisti anticipano il cambiamento.

HUMAN CENTERED DESIGN

RELACTIONAL DESIGN

Da cosa nasce
il Relactional Design.

Il rispetto dei diritti dell’Utente Consapevole deve essere considerato alla stregua degli altri fattori alla base della progettazione, identificati dallo Human Centered Design nel Desiderio della Persona, nella Sostenibilità del Business e nella Fattibilità Tecnologica. Il Relactional Design è un nuovo modello di progettazione digitale che, a partire dai bisogni dell’Utente Consapevole, mira alla creazione di progetti sostenibili e scalabili, realizzati minimizzando costi e tempi di avviamento, nel rispetto della privacy e della sicurezza informatica, nell'ottica di istituire una relazione attiva tra utente e prodotto digitale, un rapporto di fiducia in cui l’applicativo diventa una risorsa responsabile che contribuisce attivamente a dare informazioni, rispondere a domande, soddisfare i bisogni della persona e tutelarne i diritti.

1. Bisogni dell’Utente

La progettazione di un prodotto digitale inizia con l’analisi dei bisogni dell’utente. Chi è il nostro target? Di cosa ha bisogno? Cosa è disposto ad offrire in termini di energia, tempo e denaro per appagare questo bisogno? Quali sono l’intensità e la frequenza del bisogno? Cosa fa già l’utente per soddisfarlo (Current Experience)? Le risposte a queste domande sono la base per la progettazione della UVP (Unique Value Proposition) che ha ragion d’essere solo nel caso in cui riesca ad assicurare all’utente un miglioramento di almeno 9 volte rispetto all’esperienza attuale. In caso contrario, l’utente non sarà disposto a pagare il costo di switch al nuovo prodotto.

 

Per approfondire: Eager Sellers and Stony Buyers: Understanding the Psychology of New-Product Adoption

2. Sostenibilità del Business

Una volta elaborata la UVP, si procede con l’identificazione di tutti i possibili flussi di ricavo (revenue streams). Chi pagherà il prodotto? Chi sarà disposto a pagarlo di più? Come e quando sarà effettuato il pagamento? Trovare il canale più adeguato è indispensabile. Le proiezioni permettono l’identificazione di tre punti chiave:

1. Evidenza della sostenibilità o meno del business;

2. Valutazione del tempo necessario a rifondere i costi di startup;

3. Stima dei guadagni futuri.

 

In merito a quest’ultimo punto, è di cruciale importanza la scalabilità del business. Per essere scalabile, un business deve poter crescere senza che si verifichi un aumento direttamente proporzionale dei costi. Solo così è possibile attirare i necessari investimenti.

3. Fattibilità Tecnologica

Solo il mercato può validare una nuova idea di business. L’MVP (Minimum Viable Product) è la soluzione per testarne la risposta in tempo utile. Si tratta di una versione iniziale del prodotto, dotata di un set minimo di caratteristiche, quelle indispensabili ad illuminare i progettisti sulle reali esigenze dei clienti. L’MVP permette di acquisire un numero elevato di informazioni a fronte di uno sforzo minimo in termini di capitale, evitando alle startup di immettere sul mercato un prodotto che nessuno vuole comprare. La funzione dell’MVP, quindi, è quella di ottenere feedback che siano indicativi degli aspetti carenti del prodotto, per migliorarlo attraverso una serie di mirati interventi progressivi. Per essere davvero utile l’MVP deve essere progettato per avere la massima capacità d’ascolto. Più sarà ricettivo, più i suoi successivi potenziamenti saranno sicuri, perché fatti sulla base della reale risposta del mercato.

4. Diritti dell’Utente

L’uso distorto dei mezzi di comunicazione di massa ha reso indispensabile la tutela della sensibilità degli utenti, la protezione dei loro sentimenti e dei loro pensieri privati. La sensibilità umana ha un valore giuridico, un valore che si fonda su tre diritti fondamentali: diritto alla riservatezza, diritto alla privacy e diritto alla protezione dei dati personali. Ogni utente ha il diritto di impedire ad altri la conoscenza di ciò che non desidera sia reso noto e il diritto di escludere terzi dalle informazioni che lo riguardano. Comportamenti, opinioni, preferenze e informazioni personali potranno essere raccolti, utilizzati e divulgati solo nel rispetto della legge e della dignità degli interessati, per garantire non solo la riservatezza della persona ma anche la sua piena libertà di scelta. Fissando questi diritti, il GDPR, di fatto, obbliga le aziende ad erogare il servizio anche a chi decide di non fornire dati non essenziali al servizio stesso.

Il metodo del Relactional Design.

Diritti & Bisogni
dell’Utente.

I progettisti non potranno più proporre esperienze utenti “lineari”, basate su di un’unica richiesta di dati complessivi fatta a monte del servizio. Il percorso che porta alla soddisfazione del cliente dovrà essere ramificato. L’utente si troverà di fronte a delle vere e proprie biforcazioni e potrà scegliere se proseguire sul tracciato che prevede un ulteriore rilascio di informazioni o sulla via che garantisce comunque l’erogazione del servizio di base e che non richiede ulteriori dati utente. I dati non essenziali al servizio saranno disponibili solo se richiesti al momento giusto, ovvero quando chiaramente funzionali ad un miglioramento del servizio stesso. La dote del tempismo sarà indispensabile.

Diritti dell’Utente
& Sostenibilità del Business.

I nuovi diritti degli utenti rendono borderline i cosiddetti “dati tossici”. Per dato tossico si intende quel dato utile alla sostenibilità del business, ma totalmente inefficace nell’ottica di un possibile miglioramento della vita dell’utente. Il nuovo sistema di acquisizione delle informazioni rende particolarmente ardua la conquista di informazioni che alimentino egoisticamente il business senza una ricaduta positiva nell’ecosistema dell’utente.

Diritti dell’Utente
& Fattibilità Tecnologica.

Il GDPR richiede che anche i database siano ristrutturati secondo i nuovi termini di legge. Al loro interno le informazioni dovranno essere gestite correttamente, ma soprattutto protette. In questa fase, dunque, diventa cruciale implementare i meccanismi di sicurezza per prevenire, identificare e rispondere alle eventuali vulnerabilità. Minimizzare il rischio di accessi non autorizzati ai dati o di perdita degli stessi è il nuovo dictat.